«Ovviamente non vivo sulla luna e chiedo scusa per tutte le cose che non siamo riusciti ancora a realizzare come avremmo voluto. Ma vi chiedo: dobbiamo ricominciare con degli sconosciuti? Perché dall’altra parte non sappiamo ancora di cosa stiano parlando… O dobbiamo dettare noi l’agenda partendo dal 12 gennaio? La data a partire dalla quale tutto il resto si innesca e comincia, in modo libero, con un voto democratico».
Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano, presentando a Lecce le primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente del centrosinistra alle regionali del 2020, in programma il 12 gennaio. Il riferimento è alla candidatura di Raffaele Fitto, già governatore e ministro e ora europarlamentare di Fratelli d’Italia, più volte ventilata e anche annunciata da Fdi a Roma, in base ad accordi nazionali nel centrodestra, ma stoppata dalla Lega in Puglia. «Ho grande rispetto – ha detto Emiliano rispondendo ai giornalisti – per Raffaele Fitto, un presidente che come Vendola e come me, ce l’ha messa tutta, ma mi dispiace che il meccanismo di scelta dei candidati del centrodestra non venga affidato ai pugliesi, ma a scambi tra i presidenti delle varie Regioni, come se fosse un mercato calcistico. A me sembra incredibile che in una Regione come la nostra che ha sempre votato, diciamo in maniera difforme rispetto al voto politico nazionale, il candidato venga scelto secondo la logica della politica nazionale. Temo che il centrodestra ancora non abbia capito l’identità dei pugliesi, è questo il punto vero»