Sono in sovrappeso e obesi 4 pugliesi su 10, con una condizione generale di salute peggiore del dato nazionale. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei risultati della ‘Sorveglianza Passi’ del Ministero della Salute, diffusa in occasione della divulgazione di uno studio condotto da esperti dell’Università di Copenaghen, dell’Alabama e dell’ateneo di Auckland in Nuova Zelanda, secondo cui l’obesità incide anche sul clima, perché essere in sovrappeso comporta la produzione di una maggiore quantità di emissioni di CO2 sia per via dei processi metabolici dell’organismo sia per via dell’eccesso di cibo consumato da chi soffre di obesità.
L’effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l’obesità, perché secondo l’American Institute for Cancer Research le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci.
“La ricerca sta dimostrando che stare in una zona di equilibrio attraverso la sana e corretta alimentazione ci da la possibilità di ammalarci di meno e soprattutto di curarci meglio. Secondo i dati AIRC in Puglia è stato superato il 58% delle cure per tutti i tumori a 5 anni, un dato incredibile se si considera che negli anni ‘90 la percentuale si attestava sul 30/35%, anche grazie ad un regime sano nell’alimentazione. In Puglia, secondo i dati riferiti dal professor Antonio Moschetta, Ordinario di Medicina Interna dell’Università di Bari e Ricercatore dell’AIRC, grazie alla dieta mediterranea e al cibo a KM0 l’incidenza dei tumori allo stomaco è inferiore del 27% rispetto alle regioni del Nord Italia, del 30% in meno di tumori al pancreas e del 50% in meno di cancro al fegato e le abitudini di consumo vanno impostate correttamente sin dall’età scolare”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole. Il nostro obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti”, conclude il presidente Muraglia.
“L’attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche – insiste il direttore regionale di Coldiretti, Angelo Corsetti – è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali – Comuni, Province e Regioni – delle istituzioni scolastiche che dovrebbero preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile ‘in laboratorio’, piuttosto in casa”.
Numerosi i progetti che vedono coinvolti Coldiretti, il Servizio Consumatori della Regione Puglia e l’Istituto Pugliese per il consumo, utili a formare e informare i consumatori sulle proprietà benefiche dei prodotti agroalimentari a KM0 che tutelano la salute e anche l’ambiente.
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