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Bari, protocollo identifica geni alterati della leucemia: la scoperta dell’Università

Pubblicato da: redazione | Mer, 25 Dicembre 2019 - 21:00

La copertina del numero di dicembre 2019 della rivista scientifica internazionale Genes (https://www.mdpi.com/journal/genes) è dedicata al lavoro prodotto dal gruppo di ricerca del Laboratorio di Ricerca per le Scienze Ematologiche dell’ U.O.C. di Ematologia con Trapianto (Dipartimento dell’ Emergenza e dei Trapianti di Organi) diretto dal Prof. Francesco Albano.

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Il sequenziamento degli acidi nucleici con tecnologie di ultima generazione (detta anche «seconda generazione») è diventato uno strumento importante per molti ambiti, dal miglioramento della conoscenza dei meccanismi che regolano la funzione del DNA fino alla possibilità di individuare anomalie geniche associate ai tumori. Il lavoro pubblicato ha utilizzato la più innovativa tra le tecniche di sequenziamento («terza generazione») nell’ambito delle leucemie acute mieloidi (LAM). I risultati – è detto in una nota dell’Università di Bari – hanno dimostrato che l’applicazione di questa tecnologia, mediante lo sviluppo di uno specifico protocollo di lavoro, risulta essere più sensibile, economica e vantaggiosa in termini di rapidità della produzione dei risultati rispetto a quella che oggi viene utilizzata nei centri più all’avanguardia nella diagnosi di questo tipo di leucemia.

La realizzazione del progetto di ricerca è stata possibile grazie al generoso supporto dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, Mieloma e Linfoma – Sezione di Bari (AIL-Bari). Oggi la possibilità di avere informazioni sullo stato di alcuni geni nel paziente affetto da LAM rappresenta un elemento importantissimo per la definizione della prognosi e, soprattutto, del programma terapeutico. La diffusione della tecnologia di sequenziamento di «seconda generazione» è però ancora limitata soprattutto a causa dei costi. La tecnologia di sequenziamento di «terza generazione», come dimostrato dal gruppo di ricerca barese, può rappresentare una soluzione economicamente più sostenibile e vantaggiosa sotto molti aspetti tecnici. La ricerca dunque ha portato dalla sua parte un potente alleato contro la lotta alle leucemie.

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