“Saicaf, purtroppo i fatti parlano da sé. A distanza di due mesi, licenziati 13 lavoratori. Per loro avviato il percorso per la richiesta di Cassa integrazione”, lo annunciano i sindacati FLia Cgil e Uila Uil in un comunicato stampa. In estate c’era già stato uno scontro tra Saicaf e sindacati, l’azienda aveva smentito i rappresentanti dei lavoratori che sostenevano ci fosse un rischio di licenziamenti.
“Lunedì 9 dicembre – spiegano – è arrivata la comunicazione ufficiale che tutti ormai si aspettavano, avente ad oggetto: licenziamento collettivo per cessazione del ramo produttivo. A settembre Flai Cgil e Uila Uil avevano lanciato l’allarme, preoccupati dalle posizioni dell’azienda che non si pronunciava sul destino dei 13 lavoratori tutti occupati nel comparto produzione e magazzino dello stabilimento barese. Tre mesi fa, quindi, l’annuncio ufficiale della vendita del terreno su cui insisteva l’opificio e la contemporanea assenza di un piano aziendale condiviso con i rappresentanti dei lavoratori, facevano presagire il peggio. Veemente era stata la reazione della proprietà e del management contro i sindacati che, preoccupati del destino di 13 famiglie, avevano indetto uno sciopero, deciso d’intesa con i lavoratori durante una assemblea formalmente convocata ai sensi di legge. Repentina la presa di posizione dell’azienda che si affrettava a convocare tutti i lavoratori nella nuova sede di via Oberdan ed a smentire con i giornalisti qualsiasi chiusura parlando, invece di una riorganizzazione per potenziare la propria presenza sul territorio nazionale ed estero”.
Secondo i sindacati, è in fase di dismissione il ramo industriale dedicato alla produzione del caffè. “La decisione della proprietà di proseguire solo con l’attività commerciale di fatto porta i 13 lavoratori a rimanere a casa”. I sindacati hanno quindi indetto una assemblea sindacale da tenersi nello stabilimento di via Amendola in programma per venerdì 20 dicembre.