“Il nome dei candidati governatori arriva alla fine. Prima la squadra, prima il progetto». Lo ha detto a Bari il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla scelta del candidato presidente della Regione Puglia per le prossime regionali. Salvini ha reso le dichiarazioni arrivando a un incontro nella Fiera del Levante, facendo salire i giornalisti sul palco mentre con il telefonino faceva un video della platea. Alla seconda domanda sullo stesso argomento, se il candidato in Puglia sarà di Fratelli d’Italia, Salvini ha risposto: «Per la seconda volta, il nome del presidente viene alla fine, prima la squadra».
Gli è stato chiesto ancora non il nome, ma il partito del centrodestra che esprimerà il candidato. «Lo ripeto per la terza volta – ha detto Salvini – il nome del presidente viene alla fine. Parliamo di Puglia, di lavoro, di ferrovie, di futuro, di programmi? Non mi piace parlare di nomi, ok?». A quel punto non ha più risposto alle domande e i giornalisti sono stati invitati a scendere dal palco.
«L’obiettivo è mandare a casa una sinistra che ha fatto disastri in Puglia e in Italia. Mandare a casa gli Emiliano, i De Luca, i Renzi, gli Zingaretti, partendo dai territori, partendo dal lavoro. Qui in Puglia -ha aggiunto – ci sono liste d’attesa inaccettabili, ci sono tempi, burocrazie e finanziamenti alle imprese che non arrivano, quindi vogliamo correre. Come Lega abbiamo una squadra eccezionale. In Puglia poi oltretutto fra Popolare di Bari, Ilva, sanità, Acquedotto, Tap, sono tali e tanti i disastri, quindi ci metteremo l’anima per rilanciare questa splendida terra facendo tornare in Puglia tutti pugliesi che sono in giro per il mondo».
«Ditemi se possiamo avere un presidente del Consiglio che o è ignorante o è bugiardo, oppure tutte e due le cose – continua Salvini – viviamo in un Paese in cui il presidente del Consiglio, ahimè figlio di questa terra, venerdì pomeriggio dice alle agenzie che le banche italiane sono sicure, e che la Popolare di Bari non corre nessun rischio. E venerdì sera alle 20, cinque ore dopo, Banca d’Italia commissaria la Banca popolare di Bari che ha un buco da un miliardo di euro». (Ansa)