Presentata a Bari la prima agenzia nazionale di fundraising dedicata alla prevenzione.
“Pensiamo che il diritto a non essere uccise si impara a scuola, ma serve continuità per contrastare una cultura che legittima la violenza contro le donne. L’educazione contro la violenza ha bisogno di fondi e l’impresa ha raggiunto la maturità per presentarsi come incubatrice di cultura”: lo ha dichiarato Stefania Doglioli , direttora del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino alla presentazione di Safe a Palazzo Fizzarotti a Bari.
Safe (staffetta di aziende e associazioni per finanziare l’educazione alla non violenza di genere) è la prima agenzia nazionale di fundrasing dedicata alla prevenzione. Attraverso il supporto di due Università partner (Università di Trento e Università del Piemonte orientale), importanti Fondazioni e imprese alimenta un fondo per finanziare 21 associazioni sparse sull’intero territorio nazionale impegnate a garantire percorsi stabili di educazione alla non violenza di genere nelle scuole e nei centri giovanili sportivi, artistici e culturali. Percorsi che, diversamente, molte associazioni soffocate dalla burocrazia e dai tempi lunghi dei pagamenti non riescono ad erogare con continuità.
Safe è un ponte tra imprese e associazioni: non si occupa solo della raccolta fondi ma fa ricerca, formazione e soprattutto grazie all’alleanza tra profit e non profit, sancita a Torino il 22 novembre scorso, coinvolge le imprese nella co-progettazione e partecipazione attiva delle azioni di prevenzione e di educazione. In Puglia da oggi nasce anche la collaborazione con il mondo dell’arte e della cultura grazie alla partnership con la Fondazione H.E.A.R.T.
Stando agli ultimi dati Eures è evidente che la nostra cultura rende ancora molto deboli gli sforzi compiuti da chi cerca di contrastare la violenza di genere: sono 3.230 le donne assassinate dal 2000 ad oggi, 538 mila le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale negli ultimi 5 anni, 1.546 le ragazze minorenni stuprate negli ultimi 5 anni. E 40 mila tweet negativi su 150 mila nel 2018, avevano come obiettivo le donne e 142 le donne uccise nel 2019.
“Ciò che viviamo quotidianamente è una vera e propria mappa dell’odio di cui l’Eige l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere ha calcolato anche il costo economico, pari a 2 punti percentuali di pil ogni anno: 26 mila miliardi di euro, il doppio della manovra finanziaria. E nel biennio 2019/2020, purtroppo. si stima una crescita dello 0,3 per cento” ha dichiarato Doglioli. “Contro la violenza di genere la nostra soluzione è l’educazione, ma ha bisogno di fondi e di parole chiavi di un’ alleanza indispensabile che non si può più rimandare. Noi non vogliamo più rimandare o delegare: da oggi inizia, dalla Puglia al Piemonte, un cammino che ha le sue radici in 20 anni di ricerca e formazione”, ha aggiunto.
“La fondazione H.E.A.R.T – dichiara Maia Anthea Marinelli, artista, imprenditrice culturale e direttrice della Fondazione – ha le sue radici ideali nei primi movimenti di capitalismo liberale. Palazzo Fizzarotti ora è sede di un progetto che reinterpreta questi stimoli e vede la cultura come elemento di sviluppo economico strettamente connessa all’evoluzione sociale, che non può non comprendere l’evoluzione dei ruoli di genere e delle nuove identità che vivono sul nostro territorio”.