Avrebbero spacciato il loro cane per un randagio per non pagare le cure veterinarie. Due donne baresi, madre e figlia di 56 e 24 anni, saranno processate per truffa ai danni del Comune di Bari. La vicenda risale al febbraio 2018.
Il cane soffriva da alcuni mesi di una patologia al fegato, con diagnosi di epatopatia diffusa. Per ottenere che fosse curato a spese del Comune, le due avrebbero contattato la Polizia municipale dichiarando di aver trovato un cane legato al cancello della propria abitazione. Gli agenti si sarebbero quindi subito attivati per prestare all’animale le cure veterinarie del caso a spese dell’amministrazione comunale. Le due donne, difese dall’avvocato Daniela Castelluzzo, nei giorni scorsi sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale di Bari Marco Galesi con l’accusa di essersi procurate «un ingiusto profitto ai danni del Comune i Bari» pari a quasi 600 euro, «quale costo – si legge nell’imputazione – per la prestazione veterinaria ottenuta». (Ansa)
(foto repertorio generica)