Una lettera aperta è stata scritta dalle compagnie di danza iscritte agli albi di Comune di Bari e Regione Puglia in merito all’assenza della danza dalla programmazione dei due giorni di riapertura del teatro Piccinni, che sarà inaugurato questa sera.
Ecco il testo. Caro Piccinni, ti scrivo. Tu, che hai visto la maggioranza di noi stare sul tuo palco da bambini, emozionati e un po’ spaventati ai primi saggi, e poi più grandi, nei concorsi… finalmente riapri, rinato e rinnovato!!! Che gioia!!! Tu, che così tante volte ci hai visto seduti nelle tue poltrone, affamati di arte, con gli occhi e il cuore aperti con stupore a guardare i grandi nomi della danza, della prosa, della musica, riempire il mondo di senso ed emozione, finalmente riapri!!! È una bellissima festa cittadina, noi, noi siamo felicissimi! Ma noi non ci saremo. Non siamo stati invitati alla festa.
Noi che ora siamo più grandi, che abbiamo mantenuto quella promessa fatta sulle tavole del palco, e siamo diventati professionisti, portatori del nome della danza nel mondo. Noi non ci saremo. Sarà una bella festa!! Ci saranno tanti nostri bravissimi colleghi, attori, registi, musicisti, compositori. Ma noi non ci saremo.
Noi ti festeggeremo, lontani, col cuore ferito, un po’ dimenticati…probabilmente perché non abbiamo l’abito giusto per la festa. E anche tutto il pubblico non vedrà danza – il pubblico che la ama, ma anche il pubblico per il quale questa era un’occasione unica per festeggiare con tutte le arti. Noi non ci saremo, alcuni di noi saranno in giro per il mondo, altri saranno in sala coi sogni dei più giovani, altri in aeroporto in attesa di far volare i propri sogni…ma noi non ci saremo.
Caro Piccinni ti scrivo… per dirti che noi non ti dimenticheremo e promettiamo di condividere la nostra arte con te malgrado la nostra assenza in occasione di una festa che ci vede esclusi. Noi ci siamo, Noi siamo qui!