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Bari, ecco il nuovo ospedale ecosostenibile: 35mila metri quadri e sette piani

Pubblicato da: redazione | Mar, 3 Dicembre 2019 - 16:30

Palme e arbusti di salvia, rosmarino e lavanda contornati da ghiaietto bianco delle cave pugliesi: c’è anche del verde, mediterraneo e pugliese, nei 35mila metri quadri (15mila esterni) del nuovissimo Istituto Maugeri IRCCS Bari.

Il nuovo ospedale, che sarà inaugurato il 5 dicembre dal governatore Michele Emiliano e dal sindaco Antonio Decaro, è il frutto di una lunga e accurata riqualificazione dell’area e dell’immobile, Villa Patrizia, 7 piani (di cui tre nel sottosuolo), per 60mila metri cubi complessivi, costruito nel 1997 ma mai utilizzato. L’immobile è stato ceduto a giugno 2018 dal gruppo Matarrese al fondo Iaso, gestore del patrimonio immobiliare di ICS Maugeri Spa Società Benefit, che ci sposterà, entro l’anno, il suo storico IRCCS di Cassano delle Murge.

«Siamo una società benefit», spiega il direttore generale Maugeri, Paolo Migliavacca, «e non potevamo intervenire su un’area urbana in crescita, come quella di Santa Fara, pensando solo al “contenuto” del nostro ospedale. Abbiamo voluto farne un luogo bello, che portasse valore sociale e ambientale a quel pezzo di città». L’edificio, destinato a pazienti di Medicina riabilitativa, è stato ripensato: per esempio il piano terra, progettato a uffici, è stato riqualificato a degenza, ciò ha significato cambiare gli spazi, le finiture, i servizi igienici, progettando soluzioni di arredo mirate all’umanizzazione degli spazi. Uno specifico lavoro di progettazione ha riguardato proprio i percorsi degli utenti: «Prima la struttura aveva solo un ingresso, verso via Bellomo – spiega Alessandro Vaccarella responsabile dei Servizi tecnici Maugeri -. Ne abbiamo aggiunto uno posteriore, per chi arriva dal parcheggio interno, che si ‘guardà con l’altro realizzando un cannocchiale che convoglia gli accessi nell’area dedicata all’accoglienza con l’accettazione e le altre pratiche amministrative».

Il nuovo nosocomio sarà ecosostenibile (da un punto di vista energetico si è scelto un sistema a pompe di calore che permette un notevole abbattimento dei consumi) e l’illuminazione interna ed esterna è a led. In primavera sarà installata una centrale di cogenerazione – che recupera cioè energia dall’utilizzo ordinario per alimentare la struttura – da 300 kW: saranno tagliate così, ogni anno, emissioni di Co2, quante ne garantirebbero, coi processi di fotosintesi, 13mila alberi di alto fusto. I lavori sono durati quasi due anni, che hanno coinvolto la Matarrese ma anche circa 40 aziende, quasi tutte del territorio, con l’impiego di circa 300 addetti.

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