Per il 2019-2020 i costi per la frequenza degli asili nido comunali pesano sulle tasche delle famiglie italiane, mediamente, 270 euro al mese (2.700 euro l’anno), che incidono per il 7,2% sul budget netto familiare.
I dati scaturiscono da un’elaborazione del Servizio politiche territoriali della Uil sulle rette degli asili nido comunali, in 99 città capoluogo di regione, per l’anno scolastico 2019-2020, riferite alla frequenza al tempo pieno (circa 8 ore). L’indagine, spiega la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, prende a campione una famiglia composta da due lavoratori dipendenti, con un reddito di 44 mila euro (37.600 euro netti l’anno), pari ad un reddito Isee di 17.812 euro. «Ovviamente – aggiunge – i costi variano sensibilmente da città a città, anche in relazione ai servizi offerti». Su tutte spiccano Brescia e Cuneo, dove frequentare un asilo nido, per la famiglia campione, costa mediamente 445 euro mensili (l’11,8% del budget familiare). Le rette più basse a Trapani, dove invece costa mediamente 111 euro mensili (il 3% del budget).
Prendendo in considerazione le grandi città, in testa si piazza Firenze dove la frequenza di un asilo nido costa mediamente 338 euro mensili (il 9% del budget familiare); a Torino costa 292 euro mensili (il 7,8% del budget); a Genova 286 euro (il 7,6% del budget); a Venezia 246 euro (il 6,5% del budget); a Milano 232 euro (il 6,2% del budget); a Bologna 222 euro (il 5,9% del budget); a Palermo 212 euro (il 5,6% del budget); a Napoli 207 euro (il 5,5% del budget); a Bari 178 euro (il 4,7% del budget); in coda Roma, dove la media è di 174 euro al mese (il 4,6% del budget). I Comuni incassano complessivamente, indica inoltre la Uil, oltre 223 milioni di euro l’anno dalla compartecipazione delle famiglie ai costi di gestione degli asili nido comunali e convenzionati. La manovra 2020 prevede il rafforzamento del bonus per gli asili nido consentirà, secondo il governo, la sostanziale gratuità del servizio per la maggioranza delle famiglie italiane.