“Colpo di scena. La nuova società con i privati dovrebbe fare attività di progettazione già in procedura di gara e che potrebbe essere aggiudicata nei prossimi giorni. In poche parole, stiamo assistendo alla vendita della fontana di Trevi. E mentre il presidente Emiliano tace, mi pare che servano le dimissioni del CdA e dell’amministratore delegato”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento all’ipotesi di costituzione di una società mista, presentata nei giorni scorsi dal Presidente del CdA e dall’amministratore delegato di Acquedotto Pugliese S.p.A.
“Avevamo cominciato la settimana – ha detto Amati – con una conferenza stampa attillata per presentare una società con privati per progettazione, lavori e fornitura di tecnologie disumane quanto a novità; la concludiamo con comunicati stampa di precisazioni, che quanto a contorsioni aiutano a non capirci molto, e soprattutto con la scoperta che la progettazione per i lavori di ricerca perdite e risanamento reti, autorizzati dall’Autorità Idrica per circa 640 milioni, è già oggetto di gara che potrebbe concludersi nei prossimi giorni. Se si esclude allora il caso della stravaganza, qui le questioni sono due – prosegue Amati –: o i manager di AQP pensano di annullare la gara in corso, ma ciò sarebbe in contraddizione con la volontà di accelerare, oppure tutte le giustificazioni addotte sono menzogne e l’unico obiettivo è quello di privatizzare l’attività principale del nostro glorioso Acquedotto, cioè la gestione e manutenzione delle reti in esercizio”.
“A questo punto – conclude – mi pare indispensabile che il Presidente Emiliano interrompa il suo silenzio sull’argomento, riconquisti la solita loquacità, annunci la revoca di tutte le cariche di vertice e nomini un amministratore unico dotato di sapienza nel servizio idrico integrato e d’ignoranza nella composizione delle liste elettorali”.