Uno sciopero di 8 ore davanti ai cancelli dello stabilimento Bosch nella zona industriale di Bari è in corso da questa mattina con una «adesione totale» dei lavoratori della fabbrica barese, come evidenziato dai sindacati, e la partecipazione per solidarietà di lavoratori di altre aziende della zona industriale. Alla base dello sciopero, con Cgil, Cisl e Uil al fianco dei lavoratori, c’è l’annuncio fatto nei giorni scorsi dall’azienda di 620 esuberi entro il 2022. Il presidio è stato indetto in concomitanza con l’incontro convocato oggi a Roma, nella sede del Ministero per lo Sviluppo economico tra sindacati, azienda e Regione Puglia.
Al tavolo di crisi tenutosi oggi al Mise sui 620 esuberi alla Bosch di Bari la Regione Puglia, rappresentata da Leo Caroli, ha formalizzato «la propria grande preoccupazione e la volontà di cofinanziare con i propri strumenti di sostegno il progetto industriale di rilancio». Ne dà notizia in una nota la Regione Puglia. Il consigliere del presidente della Regione Puglia, Domenico De Santis, ha inoltre partecipato questa mattina al presidio dei lavoratori della Bosch di Bari-Modugno, davanti ai cancelli dello stabilimento in occasione dello sciopero. «La Regione Puglia – ha ribadito De Santis – è disponibile a mettere in campo tutti gli strumenti e le risorse necessarie per realizzare nuovi investimenti ma a condizione che gli esuberi siano pari a zero». La Regione infatti ha disposizione numerose misure per la formazione del personale e per le innovazioni produttive, che possono essere implementate con le società in house della Regione, come Puglia Sviluppo e con l’intervento della task force per l’occupazione«. »Possiamo discuterne con azienda e sindacati – ha concluso De Santis – l’importante è che non ci sia nessun licenziamento. A breve sarà convocato un tavolo sindacale presso la Regione«