I carabinieri della compagnia di Monopoli (BA), nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dei furti in abitazione nelle zone rurali, hanno arrestato in flagranza di reato tre individui e denunciato a piede libero un quarto, per furto aggravato, ricettazione e possesso di documenti d’identificazione falsi.
L’operazione ha consentito di sgominare una banda specializzata nei furti in appartamento, composta da 4 albanesi, tutti con precedenti per reati predatori. I militari sono stati allertati da un cittadino di Turi (BA), il quale, facendo rientro a casa, si è accorto che la sua abitazione era stata messa a soqquadro e che dei malfattori avevano asportato un televisore, tre orologi e diversi monili in oro. Nel corso del sopralluogo i Carabinieri hanno rilevato che i ladri avevano guadagnato l’ingresso forzando una finestra e che a terra, durante la fuga avvenuta a bordo di un’ autovettura di grossa cilindrata, avevano lasciato delle tracce. Tramite la centrale operativa sono subito partite le ricerche a tutte le pattuglie in servizio, una delle quali, poco dopo, nell’agro di Mola di Bari, ha individuato un casolare abbandonato, privo di insegne e apparentemente disabitato, al cui esterno vi era un’autovettura che poteva corrispondere a quella che si ricercava.
Dopo aver atteso i rinforzi, in piena notte, è scattato il blitz. All’interno del casolare, i militari hanno così arrestato G.E. di anni 27, K.E. di anni 33, X.V. di anni 22, tutti sorpresi con il bottino appena asportato dall’abitazione di Turi. Un quarto complice D.F. di anni 20, anch’egli ritenuto componente del gruppo ma con funzioni di basista, è stato deferito in stato di libertà.
Nel corso della perquisizione i militari hanno rinvenuto (oltre alla merce rubata presso l’abitazione di Turi) elettrodomestici, orologi, gioielli (alcuni dei quali occultati all’interno di un tombino e nelle casette Enel del casolare), 2.000 euro in contanti, materiale per il travisamento, documenti di identità falsi e un kit da scasso, composto da chiavi, cacciavite e piede di porco.
Sulla refurtiva recuperata e sui preziosi (il cui valore è ancora in fase di quantificazione) sono in corso accertamenti per stabilirne la provenienza e quindi la restituzione ai legittimi proprietari. Uno dei componenti è stato arrestato in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Tribunale di Rovigo, per reati predatori, alla quale si era sottratto rifugiandosi in Puglia.