Circa 400 volontari della Protezione civile, 100 vigili urbani provenienti anche da Lecce, Bari e Taranto e dai Comuni del Brindisino e rinforzi per tutte le forze dell’ordine: è il dispiegamento di forze annunciato nel corso della conferenza stampa in occasione del maxi sgombero di gran parte della città di Brindisi per la rimozione di un ordigno bellico del 1941 trovato il 2 novembre nel cantiere di ampliamento di un maxicinema.
Saranno 53mila le persone (dei circa 87mila abitanti) che dovranno lasciare la propria abitazione, domenica 15 dicembre, all’alba. Il carcere cittadino sarà svuotato gradualmente nei 15 giorni precedenti l’operazione di bonifica, con trasferimenti fuori regione. Stessa sorte toccherà ad una clinica privata che bloccherà progressivamente i ricoveri. Il Comune ha anche attivato un numero di servizio (0831229888) per coloro che necessitano di assistenza durante l’evacuazione. Il numero sarà attivo da domani 27 novembre. I cittadini che hanno difficoltà a lasciare le loro case in autonomia e che non hanno un posto in cui attendere i tempi previsti per il disinnesco dell’ordigno bellico, potranno usufruire delle 14 aree di accoglienza in cui potranno anche ricevere assistenza ambientale. Sono già disponibili sul sito web del Comune le mappe stilate per l’evacuazione, ritenuta necessaria per un raggio di circa 1.600 metri dal luogo in cui si trova l’ordigno. Sono ricompresi tutti i quartieri di Brindisi, tranne due, il Paradiso e il Casale. È fuori dalla zona rossa l’ospedale Perrino. Il comandante della polizia locale, nonché responsabile della Protezione civile, Antonio Orefice, ha spiegato che oltre ai 14 punti di accoglienza, che potranno ospitare anche gli animali, sarà chiesto ai centri commerciali che si trovano al di fuori della zona a rischio, di aprire i battenti un pò prima del solito. Le operazioni di disinnesco dell’ordigno, che necessitano di particolare attenzione poiché la spoletta è danneggiata, potrebbero protrarsi per alcune ore. (Ansa)