Nubifragi e trombe d’aria hanno allagato le campagne, strappato gli alberi, inondato di fango campi e strade rurali, fatto crollare a terra le olive, danneggiato ortaggi e verdure in campo. E’ il bilancio dell’ondata di maltempo che ha investito la Puglia nelle scorse 24 ore, solo l’ultima di 53 eventi estremi che si sono abbattuti in Puglia dal 1° agosto ad oggi, secondo il monitoraggio di Coldiretti Puglia, sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD.
“La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi, non fa che indebolire e impoverire un territorio già fragile. Nel 2018 sono stati ‘mangiati’ altri 425 ettari, con un percentuale di suolo consumato che si attesta su valori compresi tra l’8% e il 10%, una delle più alte d’Italia secondo i dati ISPRA. La grave mancanza di programmazione e valorizzazione del ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori ha sottratto oltre 162mila ettari di terra coltivata determinanti nel mitigare il rischio idrogeologico”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi – segnala Coldiretti Puglia – oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda – conclude Coldiretti Puglia – il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni.