Emergono nuovi retroscena sul blitz dei carabinieri di Bari e della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato a 58 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 49 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 4 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ai danni del clan D’Abramo-Sforza di Altamura.
Secondo gli inquirenti, come riporta La Repubblica Bari, il boss Michele D’Abramo, tradito dall’amante, costrinse un imprenditore, rivale in amore, a tagliarsi le vene ma l’uomo fu poi salvato dai familiari presenti al tentativo di suicidio indotto. La vittima fu un imprenditore di Altamura.
Nel dettagli, il pregiudicato era riuscito a scoprire che la sua amante, moglie di un suo affiliato, aveva un’altra relazione con un imprenditore locale. La reazione del boss fu immediata: costrinse l’amante a rinnegare la relazione sputando sul volto dell’uomo che fu costretto al tentativo di suicidio. “Potrei ammazzarti io, ma devi farlo con le tue mani”, sarebbero state le sue parole.