Rischia di essere una vittima dei cambiamenti climatici e delle massicce operazioni di dissodamento della Murgia uno dei simboli gastronomici della zona: il fungo cardoncello. È l’allarme lanciato nel corso di un weekend di eventi e convegni organizzato dal Comune di Gravina in Puglia, cittadina al centro dell’area murgiana barese, con il sostegno della Regione, proprio a tutela della particolare specie di fungo conosciuto per la sua prelibatezza e per le sue proprietà salutari.
È stato avviato infatti un percorso, il «sentiero del cardoncello» che consente di riscoprire la storia del fungo e analizzare le forme di tutela che si stanno adottando per evitarne la scomparsa. Tra queste ci sono operazioni di recupero paesaggistico del territorio murgiano e una iniziativa imprenditoriale per la salvaguardai e diffusione delle spore che vengono fatte proliferare su ballette di paglia che vengono esportate in tutto il mondo da una azienda locale.
Ad analizzare le proprietà benefiche, anche antitumorali, del cardoncello Laura Dell’Erba, specialista in endocrinologia e medicina nucleare, nel corso di un convegno che si è tenuto al museo civico di Gravina. Uno studio in vitro – è stato spiegato – ha evidenziato che il Pleurotus eryngii, nome scientifico del cardoncello, si è rivelato quello con maggiore attività citotossica su cellule di carcinoma prostatico, rispetto ad altri funghi con proprietà terapeutiche presi in esame.