Gli studenti pugliesi si oppongono all’esperienza formativa “scuola-lavoro” nelle aziende inquinanti o nelle multinazionali. “Abbiamo ottenuto la fine degli accordi tra il ministero dell’Istruzione e il Mc Donald’s – annuncia Davide Lavermicocca, coordinatore di Uds -. Ogni giorno ci ripetono che siamo il futuro ma non fanno nulla per darci quanto ci spetta”.
La decisione è stata condivisa con un centinaio di coetanei – tra cui Rete della Conoscenza e Link Bari – sul tema del diritto allo studio. Le proposte raccolte in queste ore anche sui social network saranno inviate al personale della Regione: “Servono finanziamenti immediati – aggiunge Lavermicocca – per attuare la legge regionale sul tema del diritto allo studio, approvata 10 anni fa e ad oggi ancora non attuata, scuole agibili e realmente sicure”.
“Chiediamo l’attivazione di una carta per tutti i soggetti in formazione con cui si garantisca l’accesso gratuito a cinema, teatri e musei ed un biglietto unico gratuito per tutti i trasporti nel territorio regionale. Siamo più di 300mila tra studenti delle scuole superiori, dell’Università, di Accademie e Conservatori in questa regione ma troppo spesso non abbiamo voce: non ci stiamo più!” conclude Vittorio Ventura, coordinatore della Rete della Conoscenza Puglia.
Preoccupano anche i numeri strettamente attuali: in Italia oltre 20.000 studenti aventi diritto sono esclusi dai posti alloggio, in vent’anni 2 milioni di persone hanno abbandonato il Mezzogiorno, la metà di queste sono giovani. Il 2019 vede il Sud in recessione con un calo stimato dello 0,2%.