Alle 9.30 di questa mattina nel centro per l’impiego di Bari, in via Devitofrancesco, sono stati staccati circa cento bigliettini per prenotare il proprio turno a un’ora dall’apertura. L’attesa trascorre lenta ed è superiore alle due ore: le sedie vengono occupate in pochi minuti, i cittadini siedono spalla a spalla sulla scrivania o sul marciapiede all’esterno. Un cartello accoglie gli utenti e li prepara alla lunga mattinata: “Si informano che stiamo riscontrando problemi sulla rete informatica per cui le operazioni di sportello risultano rallentate notevolmente”.
Nessuno protesta ma c’è aria di rassegnazione. L’efficienza è un’utopia nel centro per l’impiego, infatti i primi ad andare in difficoltà sono gli stessi dipendenti che si ritrovano a gestire ogni giorno una mole di richieste superiore alle capacità operative. Anche in stretta relazione con il numero insufficiente di dipendenti allo sportello.
E allora per ottenere un semplice documento o per orientarsi alla ricerca del lavoro è necessario spendere l’intera mattinata o mettersi in coda molto in anticipo rispetto all’orario d’apertura. Una procedura lenta, come esempio della burocrazia italiana, che sembra non avere sbocchi dopo gli annunci dei governi.