Aule sovraffollate, dove gli studenti per sedersi e seguire le lezioni sono costretti a recuperare sedie e a posizionarle anche davanti alle porte, in spregio a qualsiasi regola di sicurezza. Bagni senza porte e senza alcuna distinzione tra maschi e femmine. Arredi accatastati o rotti. Laboratori con pochi spazi. La situazione nel dipartimento di Lingue dell’Università Aldo Moro di Bari sta peggiorando anno dopo anno.
Le lezioni sono cominciate tra i disagi, enormi per gli studenti che comunque si ritrovano a pagare centinaia di euro l’anno per studiare in condizioni non dignitose. L’elenco è davvero lungo.
Il numero di iscritti è elevato ma gli spazi mancano: gli studenti quindi devono “lottare” per conquistare un posto durante le lezioni, lezioni che invece dovrebbero essere un diritto per tutti. (Nella foto a sinistra sedie aggiunte per seguire un corso, senza alcun rispetto delle condizioni di sicurezza)
I bagni sono senza distinzione tra maschi e femmine e ci sono anche alcuni senza porte. Al piano terra ad esempio solo uno è disponibile perché l’altro, come detto, non si può chiudere.
Altro capitolo è quello del laboratorio di abilità informatiche. Anche qui ci sono troppi iscritti. Le aule dei laboratori non riescono ad accogliere tutte le persone. Il corso è stato avviato quindi in modalità online: non si fa lezione ma si hanno dei moduli e delle dispense dai docenti. Se poi si vuole partecipare alle lezioni bisogna prenotarsi. Ma se si arriva oltre le 30 prenotazioni non si può partecipare. Insomma una lotteria persino per seguire le lezioni.
Infine a distanza di un mese dall’inizio del nuovo anno il corpo docenti non è ancora completo: manca ad esempio il professore di Spagnolo.
“Studiamo in condizioni pietose – denunciano i ragazzi – ma le tasse le paghiamo. Davvero assurdo frequentare aule sovraffollate, non poter andare in bagno perché non ci sono porte, non potere seguire lezioni perché mancano i professori. Meritiamo ambienti dignitosi”.
Non versa in migliori condizioni neanche il plesso vicino di Giurisprudenza. Per le scale si trovano persino i colombi.