Un metodo per la rilevazione via aerea della Xylella fastidiosa prima della manifestazione dei sintomi, l’avvio delle ricerche sulle varietà di olivo resistenti al batterio e centinaia di incontri di divulgazione con agricoltori e cittadini in Puglia, Francia, Spagna e nel resto d’Europa. Sono alcuni dei risultati ottenuti dai ricercatori dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Ipsp) del Cnr di Bari nell’ambito del Progetto Ponte.
L’evento conclusivo del progetto, durato 4 anni e sostenuto dal Programma di ricerca dell’Ue Horizon2020, si è tenuto ieri ad Ajaccio, in Corsica. Ponte, finanziato con 7 milioni di euro, ha coinvolto 120 ricercatori da 25 organizzazioni in 10 paesi europei e 3 non Ue, per indagare su tre nuovi parassiti dal grande impatto sull’agricoltura e la biodiversità del continente. Oltre alla Xylella, gli scienziati hanno intensificato le ricerche su un batterio che causa danni ai raccolti di alcuni ortaggi in Spagna, Finlandia e Francia e su un fungo (Hymenoscyphus fraxineus) che attacca il frassino europeo fino al disseccamento. Osservato dagli anni Novanta solo in Europa centrale e settentrionale, i ricercatori del progetto Ponte hanno rilevato il patogeno per la prima volta nell’area del Mediterraneo, in Serbia e Montenegro.
Mercoledì, sempre ad Ajaccio, si concluderà la seconda conferenza sulla Xylella fastidiosa organizzata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) con la partecipazione di scienziati, rappresentanti Ue e associazioni di categoria di agricoltori e vivaisti.