Confermata dalla Cassazione la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale nei confronti di un docente di educazione fisica delle medie accusato di aver baciato una allieva minorenne che non aveva nemmeno 14anni, tenendole strette le braccia per impedirle di muoversi, e dopo aver fatto uscire tutti dallo spogliatoio della palestra di un istituto scolastico secondario di primo grado, nel foggiano.
All’uomo che prima di compiere l’abuso «aveva esternato» alla ragazzina di provare dei «sentimenti» per lei, si contesta di aver costretto l’allieva a subire «atti sessuali all’interno della scuola, abbracciandola da dietro e baciandola sulla guancia dopo aver tentato di farlo sulle labbra senza riuscirci per la resistenza opposta dalla vittima». Per la Cassazione «a dispetto dell’apparente candore» che riveste «in astratto», il gesto del prof – il bacio sulla guancia – «diventa, nello specifico contesto in cui è stato posto in essere, l’evidente espressione di una carica erotica, indirizzata com’era alla invasione della sfera sessuale della giovane allieva».
Secondo i supremi giudici si tratta di un comportamento «inusuale» da parte di un docente, e per di più accaduto «nel mezzo di una lezione di educazione fisica e segnatamente nel corso delle misurazioni dell’altezza delle singole allieve, peraltro all’interno di uno spogliatoio e dunque di un luogo solo occasionalmente frequentato». L’indubbia connotazione sessuale dell’episodio è emersa – rileva il verdetto 43423 – anche dalla circostanza che il docente aveva «appena prima allontanato l’altra allieva, anch’essa presente nello spogliatoio, rimandandola in classe». Questo ha portato i supremi giudici – sulla scia di quanto accertato dalla Corte di Appello di Bari nel 2018 – a ritenere «la indubbia connotazione sessuale del bacio sulla guancia dell’allieva, nelle intenzioni dell’imputato peraltro indirizzato alla bocca, come comprova il fatto di averle tenuto ferme le braccia nel tentativo di impedirne reazioni che potessero ostacolare il suo proposito, e seguito dall’esternazione dei sentimenti provati per lei ad ulteriore dimostrazione della natura erotica dell’atto».