L’appello di don Angelo Cassano e della parrocchia di San Sabino è stato accolto da tutta la città ed anche dall’estero. Come ci spiegano dalla parrocchia, sono arrivate telefonate di contatto e donazioni anche dalla Francia e dalla Germania. “Abbiamo avuto una grande adesione – ci raccontano – abbiamo cominciato già la distribuzione dei beni ricevuti alle famiglie bisognose. Famiglie che sono seguite non solo da questa parrocchia ma che abitano in questa città, senza distinzione di colore o di altro”.
Si è creata una vera e propria rete di solidarietà che ha portato ad esempio la stessa parrocchia di San Sabino a donare un abito da sposa ad una famiglia bisognosa di Torino.
“Noi – continuano dalla parrocchia – distribuiamo sia i prodotti di prima necessità sia il materiale per l’igiene. Qui in parrocchia abbiamo anche docce e un servizio di lavanderia. Stiamo dando tanto. Le famiglie sono più sollevate. Organizziamo una volta al mese un pranzo per i poveri e a Natale il mercatino”.
In questo periodo però, prima dell’appello di don Angelo, le donazioni avevano subito un rallentamento preoccupante. “Era come se le persone se ne fossero dimenticate – concludono dalla parrocchia – ed invece la città di Bari ha dato prova che il volontariato esiste ed è reale. Si è creata una rete tra tutte le parrocchie: i beni che arrivano qui vengono dati anche ad altre realtà, certificate dalla Caritas, dove si registrano emergenze. Siamo tutti collegati e solidali. L’importante è non fermarsi mai, la raccolta è continua”.
Domenica ci sarà una nuova donazione dal rione Libertà e da Modugno. A raccogliere i beni (c’è persino un biliardino da sistemare nella parrocchia) Francesca Zicca, promotrice del gruppo Facebook “Doniamo in libertà dal Libertà”. “Stiamo ancora raccogliendo tanta roba – racconta Zicca – all’inizio abbiamo dovuto combattere con forme di razzismo estremo, con gente che diceva che questi beni andavano solo agli extracomunitari. Abbiamo cercato di spiegare che don Angelo aiuta tutti, senza distinzione, e che ci sono tante famiglie in difficoltà”.