Nel corso dei lavori del Consiglio permanente della Cei sono stati offerti e approfonditi contenuti e modalità dell’ “Incontro di riflessione e spiritualità per la pace nel Mediterraneo” che si svolgerà a Bari dal 19 al 23 febbraio del 2020.
L’evento “dalla forte valenza simbolica” – come ricorda il comunicato finale reso noto ieri – riunirà attorno al Papa un’ottantina di rappresentanti delle Chiese dei 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Nel dibattito che ne ha arricchito la presentazione, è stata sottolineata «l’importanza di guardare al Mediterraneo con l’attenzione all’aspetto ecumenico e interreligioso, ai migranti e alle opportunità di natura economica».
La realizzazione dell’incontro impegna «a recuperare le radici culturali che hanno innervato la storia del Mare Nostrum e dell’Europa. Ne nasce la responsabilità di uno sguardo profetico, che aiuti le Chiese a trovare le vie per rinnovare la loro missione evangelizzatrice, nonché per osare la pace e fondarla sul diritto, la giustizia sociale, la riconciliazione, la salvaguardia del creato».
Si tratta – è stato evidenziato – «di riproporre insieme la profezia dei cristiani del Mediterraneo, individuando le vie con cui accogliere l’altro con la sua tradizione religiosa, alimentare una convivenza che si traduca in fraternità, testimoniare come le religioni possano costruire unità, rispetto a ogni prospettiva o tentazione di scontro di civiltà».
Le giornate di Bari – che vedono coinvolta la diocesi nel cammino di preparazione e organizzazione – saranno impostate sul confronto circa alcune questioni fondamentali segnalate dalle diverse Chiese. L’intento è quello di arrivare a mettere a fuoco proposte concrete e fattive.