Ridurre le emissioni di gas serra, utilizzare fonti di energia sostenibili, migliorare il trasporto pubblico: i ragazzi di Fridays for Future di Bari hanno incontrato questo pomeriggio il sindaco Antonio Decaro per presentargli un documento di dieci punti programmatici:
- Avviare immediatamente l’elaborazione del PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) per la Città Metropolitana di Bari secondo le più avanzate esperienze Pugliesi, nazionali e internazionali;
- Fare tutto quello che compete al Comune e alla Città Metropolitana di Bari per ridurre al minimo l’emissione di gas serra, con l’obiettivo di azzerarla entro il 2030, o di ridurla non meno del 40%, provvedendo pertanto da subito a mettere in cantiere e portare a termine nel più breve tempo possibile tutte le opere di adattamento;
- Non far gravare sulle fasce più deboli queste misure, provvedendo a incrementare gli sforzi per garantire a tutti l’accesso a fonti di energia sicure, sostenibili ed economicamente accessibili;
- Elaborare, proporre e per quanto di vostra competenza deliberare piani ambientali, commerciali e industriali per la riconversione di quei comparti non compatibili con la transizione e la riqualificazione dei loro lavoratori;
- Coinvolgere attivamente i cittadini del Comune di Bari in primo luogo attraverso la Consulta per l’Ambiente e con essa attraverso forme di partecipazione diretta della cittadinanza al processo di pianificazione, attuazione e supervisione della transizione, attraverso tavoli di confronto, dibattito pubblico, crescita di luoghi e infrastrutture anche digitali dedicate a questo fine;
- Impegnarsi a pubblicare periodicamente, nei luoghi già indicati nel punto precedente, rapporti periodici sui progressi fatti nella riduzione delle emissioni e nella risoluzione delle criticità ambientali locali;
- Impegnare la Consulta per l’Ambiente e redigere una lista di azione concrete da realizzare in ogni semestre;
- Chiedere il parere della Consulta per l’Ambiente prima di ogni Deliberazione sia del Governo sia del Consiglio del Comune di Bari e di trascrivere questo parere quando si procede al voto in Aula Consiliare;
- Istituire una Consulta per l’Ambiente anche per la Città Metropolitana e con gli stessi compiti previsti per il Comune di Bari.
- Attivare il green new deal per Bari, dotando la città di un servizio di trasporto pubblico efficiente, riducendo quindi l’uso delle auto private; attuando il biciplan che prevede una rete ciclonviaria comunale di 150 chilometri, con piste e percorsi ciclabili, strade a 30, 20 e 10 Km/h, strade pedonali, aree attrezzate per la sosta e per il deposito delle bici in sicurezza, punti di interscambio con i mezzi pubblici di trasporto, aree condominiali attrezzate per la sosta e il deposito delle biciclette; ampliando in ogni quartiere le aree pedonali, chiuse al traffico e attraversate solo dai percorsi ciclabili e di trasporto pubblico, per una città a dimensione d’uomo e immersa nel verde, attrezzando queste aree con servizi di strada e di quartiere, quali piccole biblioteche e asilo per i bambini. I ragazzi hanno chiesto anche di dotare sia il Comune di Bari, sia la Città Metropolitana, di un mobility manager, come previsto dalle norme nazionali, al fine di gestire gli spostamenti residenza – scuola, residenza – lavoro e residenza – luoghi terzi e di intrattenimento da e verso la città (per esempio con servizi notturni), oltre che gli spostamenti delle merci attraverso i piani della logistica urbana (incluso l’introduzione dei cargo-bike). Tra le richieste il potenziamento di servizi come il car sharing, il bike sharing e il car pooling. Interventi richiesti anche per incrementare il verde con l’impegno di piantare un milione di alberi e di occuparsi di una corretta manutenzione dei giardini esistenti; estendere il porta a porta, eliminare la plastica da uffici e scuole, fornendo ad ogni studente una borraccia da riempire con acqua di rete, previa dovuta manutenzione delle cisterne; bloccare il consumo di suolo per l’edilizia, incentivare le multe a chi getta sigarette a terra o non raccoglie escrementi dei cani.