Si è tenuto questa mattina l’incontro tecnico al ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il raddoppio del tratto della strada statale 16, nel tratto tra Bari sud e e Triggiano. Hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Bari, Noicattaro, Mola e Triggiano, della Città metropolitana di Bari e della Regione Puglia.
Nel corso dell’incontro sono state ribadite le posizioni già espresse: la Città metropolitana, e i Comuni di Bari e Mola sono favorevoli alla soluzione C: realizzazione di una bretella a sei corsie che si dirama dalla statale 100, all’altezza di Mungivacca, attraverso l’agro di Triggiano e Noicattaro e si ricongiunge al tracciato della statale 16 all’altezza di Mola; mentre i Comuni di Noicattaro e Triggiano all’adeguamento in sede. Ipotesi questa che, come sottolineato dai tecnici del ministero e dell’Anas, presenta dei problemi apparentemente irrisolvibili a causa di quanto previsto da un decreto ministeriale del 2001 sulle distanze e i raggi di curvatura, elementi che attengono alla sicurezza della circolazione stradale.
Criticità, sebbene minori, sono state rilevate anche per quanto riguarda le altre proposte. Una delle questioni derimenti su cui valutare la fattibilità dell’opera è l’esigenza di procedere speditamente per non perdere il finanziamento disponibile, pari a 250 milioni di euro, per cui è necessario contrattualizzare entro dicembre 2021 i lavori.
Il progetto di variante, come noto, nasce 20 anni fa, mentre nel tempo i Comuni hanno richiesto di verificare la fattibilità di un allargamento in sede, che anche oggi è stato ritenuto irrealizzabile in termini di costi-benefici, sia per il citato decreto, sia per l’eventualità di procedere ad espropri e demolizioni di circa 80 immobili, sia ancora per gli enormi disagi legati al traffico nell’ipotesi di un intervento di adeguamento durante l’esercizio.
L’ipotesi prevista nella variante, invece, porta con sé la previsione di una serie di compensazioni in favore dei Comuni di Bari, Triggiano e Noicattaro, dove il nuovo tracciato attraverserebbe delle aree agricole. Tutti gli enti presenti oggi, coordinati dalla Regione Puglia, nella persona dell’assessore Gianni Giannini, tornati a Bari faranno un’ultima valutazione per decidere se avviare definitivamente il cantiere o rinunciare all’opera.