Il Tribunale di Bari, IV sezione civile, ha dichiarato il fallimento delle società Maiora Group Spa e Fimco Spa del Gruppo Fusillo di Noci (Bari), per debiti complessivi superiori ai 200 milioni di euro.
Con due distinti provvedimenti depositati oggi, i giudici hanno «ritenuto che sussistano i presupposti per la dichiarazione di fallimento» in quanto «risulta provato lo stato di insolvenza del debitore», che aveva presentato domanda di concordato preventivo con riserva senza poi depositare nei termini di legge alcuna proposta di ristrutturazione aziendale e, per questo, «dichiarato inammissibile». L’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo è fissata all’udienza del 28 gennaio 2020. La richiesta di fallimento delle due società era stata presentata da uno dei creditori, la società Futura Funds Sicav PLC, e dalla Procura di Bari, che ha aperto nei mesi scorsi una indagine per bancarotta fraudolenta a carico degli imprenditori Emanuele, Vito, Giovanni e Giacomo Fusillo, i primi tre soci e amministratori di Fimco Spa e Maiora Group Spa, e Giacomo, figlio di Vito, amministratore delegato delle due società.
Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dal sostituto Lanfranco Marazia, fino al 2018 gli imprenditori avrebbero distratto e dissipato cespiti immobiliari, complessi aziendali e partecipazioni societarie relative a strutture turistiche di Monopoli e Polignano, in favore di altre società correlate. Nell’ambito dell’inchiesta nel luglio scorso sono state eseguite perquisizioni negli uffici delle società e anche nella sede della direzione generale della Banca Popolare di Bari, principale creditore delle due imprese.