“Da diversi anni coltivo l’idea di occuparmi della salute della donna a 360 gradi. Oggi quell’idea prende forma grazie alle tante azioni messe in campo orientate alla formazione e informazione delle donne e dell’intero mondo sanitario, sull’esistenza di patologie che interessano l’universo femminile dall’adolescenza alla senescenza”.
Lo spiega il prof. Maurizio Guido, direttore del Dipartimento materno/infantile dell’ospedale ecclesiastico MIULLI di Acquaviva delle Fonti e docente dell’università Cattolica del sacro Cuore di Roma, il quale aggiunge che il progetto “offre alle donne un interlocutore diretto che le supporti nei casi più comuni come le alterazioni mestruali, e in quelli più difficili come le gravidanze patologiche, endometriosi, per fare qualche esempio”.
La realizzazione del progetto prevede diverse tappe. Una di queste è γυνή (gunè, dal greco significa donna), condiviso dalla direzione generale dell’ospedale Miulli e dal quale è nato “Miulli in rosa” che prevede open day e open week già svoltisi di recente dedicati alle patologie del mondo femminile che hanno registrato un considerevole interesse. Oltre duecento donne in una settimana hanno richiesto il consulto gratuito multidisciplinare. A breve sbarcherà online un sito posto all’interno del portale del Miulli con l’obbiettivo di dare risposte alle internaute e non affette da patologie. Infine, sono in programma tanti eventi formativi sparsi per il territorio pugliese e rivolti alla popolazione in generale.
Questo progetto di recente è migrato in Palestina in seguito ad alcuni rapporti professionali instaurati con un medico palestinese formatosi all’interno dell’èquipe del prof. Guido. Sorta l’esigenza di preparare specialisti in chirurgia mini invasiva, la fondazione americana che ha sede a Gaza, Palestine Children’s Relief Fund (PCRF), operante in tutti gli ospedali della Palestina con attività di volontariato, ha chiesto al prof Guido di stabilire una sinergia per svolgere attività di formazione in loco. “L’esperienza positiva dell’ottobre scorso – ha detto Guido – a Betlemme e Jenin ha posto le basi per ritornare. Infatti, il prossimo ottobre torno con il mio gruppo per far archiviare le tecniche chirurgiche classiche e intraprendere un nuovo corso operatorio, quello endoscopico e laparoscopico. Il progetto ha una durata di due anni, al termine del quale mi auguro di aver formato professionalità mediche capaci di operare in maniera autonoma forti dei nostri insegnamenti’.
‘La mia idea sarà completamente realizzata quando si potranno realizzare ulteriori attività di informazione come parlare di riproduzione umana nelle scuole come tentativo per arginare il tasso di denatalità che in Puglia è considerevole. Se nel 2018 su 3 milioni di pugliesi sono nati 10mila bambini in meno rispetto ai periodi precedenti, in Italia si sono registrati soltanto 474mila neoparti. Inoltre, la Puglia è la regione con il più alto tasso di diabete in gravidanza pari a circa il 20 perc mentre in Italia è del 10 per cento, legato soprattutto alla disinformazione anche alimentare. Altro tema di grande interesse per noi medici ginecologi è la malattia sessualmente trasmissibile che la maggior parte dei giovani ignora”.
“Infine, mi piacerebbe che in questo nosocomio si crei lo Sportello Donna, che 24h su 24h si interfacci via web, telefonicamente o vis a vis con le donne che presentino un problema di tipo ginecologo al quale offrire cure e supporti adeguati’, conclude.