«Chiediamo al ministro Bonafede di riaprire il cassetto che ha chiuso e di non dimenticare che Bari è in una situazione emergenziale, non ci sono le tende ma continua ad esserci l’emergenza». Il presidente della Camera Penale di Bari, Guglielmo Starace, rivolge ad Alfonso Bonafede, che oggi ha giurato nuovamente come ministro della Giustizia, un nuovo appello per la realizzazione del Polo unico della Giustizia barese.
Un anno fa il Palagiustizia di via Nazariantz è stato sgomberato per rischio crollo, con le udienze celebrate per un mese in una tendopoli, e ora gli uffici penali di primo grado sono provvisoriamente nell’ex Torre Telecom di via Dioguardi.
«Avendo appreso la notizia della riconferma del ministro Bonafede, a cui facciamo i complimenti, – commenta il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giovanni Stefanì – ci aspettiamo che prosegua l’iter verso la soluzione definitiva, continuando a considerare questa una soluzione tampone e non sufficiente. Invitiamo il ministro, aspettandolo a braccia aperte, a continuare il percorso segnato e a mantenere le promesse a suo tempo fatte».
A luglio è stato firmato a Roma dai capi degli uffici giudiziari, da Comune di Bari, Demanio e Ministero un protocollo d’intesa che individuava nelle ex Caserme dismesse Milano e Capozzi l’area dove realizzare il Polo giudiziario, con un primo stanziamento di fondi per 94 milioni di euro. «Ho già manifestato la mia preoccupazione nel momento in cui fu aperta la crisi di Governo per quelle che sarebbero state le conseguenze sulle nostre esigenze, – ha aggiunto Stefanì – abbiamo visto che c’è stata una sorta di arresto del procedimento e per questo chiediamo che quanto prima venga riattivata la procedura, per arrivare poi finalmente ad indire la gara per la progettazione, che è il primo passo concreto verso la soluzione definitiva».
Intanto nel nuovo provvisorio Palagiustizia barese al quartiere Poggiofranco, ai penalisti è stata consegnata oggi una stanza come sede della Camera Penale, che «non risolverà i problemi – dice il presidente Starace – perché con l’inizio delle udienze la prossima settimana e l’affluenza di centinaia di persone, sarà evidente a tutti che è un palazzo assolutamente inadeguato», con «spazi insufficienti» di attesa e di accesso alle cancellerie.