Bari ospiterà da domani al 5 settembre la conferenza internazionale ‘The Biology of Anthrax’, che si terrà per la prima volta in Italia, organizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata.
L’Istituto, che è Centro di referenza nazionale per l’Antrace, si occupa di attività di ricerca sulla diffusione del batterio e della malattia, è uno dei laboratori di produzione del vaccino ed è soprattutto incaricato di tutte le analisi che riguardano il rischio di uso dell’antrace come potenziale arma di distruzione di massa. L’ultimo incarico di questo tipo risale a poco prima di Ferragosto per una busta contenente una polvere sospetta recapitata al Senato. La busta è stata inviata a Foggia e i tecnici dell’Istituto hanno analizzato la polvere, che si sospettava fosse antrace ma non lo era. Il direttore generale dell’IZS pugliese, Antonio Fasanella, ha spiegato che sono stati analizzati più di 4 mila campioni sospetti dal 2001 ad oggi, tutti con esito negativo, da quando cioè l’attenzione sulla diffusione dell’antrace è tornata elevata a seguito degli attacchi bioterroristici negli Stati Uniti dopo quello alle Torri Gemelle.
La conferenza internazionale di Bari, dove è prevista la partecipazione di circa 120 ricercatori provenienti da America, Europa, Asia e Oceania, per scienziati, rappresentanti del mondo accademico, dell’industria e governativi sarà l’occasione per condividere osservazioni, idee e promuovere nuove collaborazioni e sinergie nella lotta a questo temibile agente patogeno, quasi del tutto debellato in Italia salvo sporadici focolai in allevamenti del Sud, ma ancora diffuso in Africa e nel Sud est asiatico. L’evento, con la cerimonia inaugurale nel Palazzo Ateneo di Bari e i lavori a Villa Romanazzi, ha il patrocinio di Ministero della Salute, Regioni Puglia e Basilicata, Comune e Università di Bari e del progetto ERFAN finanziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE). «L’iniziativa – ha detto Fasanella presentando la conferenza con il sindaco Antonio Decaro – rappresenta il giusto coronamento per tutta l’attività di ricerca dell’IZS contro questa temibile malattia nonché come laboratorio ufficiale di riferimento del Ministero della Salute nella lotta al bioterrorismo».