“Signor presidente, con questa lettera vorrei metterla a conoscenza di quello che è accaduto alla mia famiglia in questi ultimi mesi per evidenziare l’ impegno e la dedizione di persone che lavorano al buio lontano da luci e glorie e per far capire a tutti che i bravi medici esistonoe dobbiamo aver fiducia nella nostra sanità”. Comincia così la lettera inviata al presidente Michele Emiliano da un neo papà.
Il 17 Marzo è nata Rebecca. “Figlia attesa desiderata e tanto amata – continua il racconto – Alla sua nascita la nostra felicità arrivò all’ apice non credevamo possibile poter amare a tal punto un esserino così piccolo con questa intensità.
Purtroppo la nostra gioia durò molto poco, infatti al mattino dopo nostra figlia ci fu portata via dalla sua culletta e ricoverata in un altro reparto U.T.I.N dell’ ospedale SS. ANNUNZIATA DI Taranto, per problemi che cercavano di spiegarci ma noi non capivamo o forse erano loro che non riuscivano a farci capire”.
La piccola era affetta da una forma di iperglicemia neonatale alquanto rara.
“Cominciò la nostra odissea, ogni giorno eravamo in ospedale e ogni giorno cercavamo di avere notizie della nostra piccolina, notizie che ogni giorno mutavano, mutavano le cure gli umori e via discorrendo. Dopo oltre 20 giorni di degenza e dopo esserci resi conto che nulla mutava abbiamo deciso di rivolgercii altrove per avere risposte e cure che nessuno era stato in grado di darci.
Quel giorno un angelo guidò le mie azioni mi misi in contatto con l’ ospedale GASLINI DI GENOVA, che dopo aver esposto il problema e quadro clinico di mia figlia Rebecca mi indirizzò verso un’ équipe di medici che prestavano i loro servizi presso l’ ospedale pediatrico GIOVANNI XXIII di Bari facendo espressamente il nome dell’ Dott. Maurizio Del Vecchio”.
“Per la prima volta – continua il racconto – con questo medico Rebecca non era un numero o una percentuale ma era una bambina da curare nella maniera più opportuna.
In lui ho trovato un medico capace di curare con una grande capacità di ascolto, Rebecca è stata subito trasferita e ricoverata al GIOVANNI XXIII dove è stata accolta nel reparto di MALATTIE METABOLICHE E DIABETOLOGICHE, dove è stata seguita dalla DOTTORESSA ELVIRA PICCINNO, DAL DOTTOR MAURIZIO DEL VECCHIO E DALLA DOTTORESSA MARCELLA VENDEMIALE. E da tutta l’ équipe del reparto, uomini e donne che danno onore e lustro alla categoria di medici e infermieri tutti”.
I medici hanno insegnato che “Rebecca non era una bimba malata ma una bimba che aveva bisogno di qualche attenzione in più. Oggi sono qui sono trascorsi due mesi e dodici giorni dalla nascita di Rebecca e la vedo sorridere nella sua culletta e non posso far altro che ringraziare il signore di avermi fatto incontrare tutte queste persone medici, infermieri e tutti che con la loro professionalità amore e dedizione hanno permesso oggi alla nostra bambina di stare bene”.
I ringraziamenti continuano verso il Giovanni XXIII, “esempio di eccellenza e di buona sanità pubblica, curare gli ammalati è una cosa straordinaria ma curare e amare bambini come fanno loro è solo un dono divino. Grazie a tutti dal profondo del nostro cuore e il sorriso di mia figlia vi accompagnerà per tutta la vita”.