Tre anni dall’inaugurazione (a metà) del ponte Adriatico. Migliaia di automobili lo hanno attraversato dal 10 settembre 2016, quando l’ex premier Matteo Renzi tagliò il nastro al fianco del sindaco Antonio Decaro e dal governatore Michele Emiliano. Da allora però alle due ruote è interdetto l’accesso alla pista ciclabile: il passaggio è consentito solo ai pedoni perché non a norma dal punto di vista della sicurezza.
Il Comune ha quindi previsto 300mila euro di spesa per realizzare dei dispositivi di protezione, lunghi in totale 2 km, da sistemare lungo il lato interno del guard rail. Le tempistiche però restano un’incognita.
La barriera progettata dal professore ordinario del Politecnico di Bari, Pietro Monaco, esperto di ponti, è un progetto sperimentale. Ultimato il rendering, prima della gara d’appalto è necessaria l’autorizzazione del produttore che ha installato le strutture della pista ciclabile. Il privato finora ha dimostrato poco interesse a concedere il nullaosta in tempi celeri.
“Attendiamo il certificato, è una procedura di legge che sta allungando i tempi”, conferma l’assessore Giuseppe Galasso. Che aggiunge: “Sarebbe stato più rapido farlo in fase costruttiva, ma non c’è stata la giusta possibilità nel correggere il tiro”. Il bado di gara era stato annunciato entro questo autunno.