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Fondi per nuovi negozi a Bari, al Comune arrivano solo 20 richieste

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 21 Agosto 2019 - 10:37

Solo 20 richieste per aprire nuove attività o ristrutturarne di vecchie. Il Comune rilancia D_Bari, l’avviso a sportello finanziato dal POC Metro per un totale di 2.400.000 euro e voluto dall’amministrazione per favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali nei quartieri target della rigenerazione urbana individuati dal Comune di Bari.

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Ad oggi sono solo 20 le domande arrivate e che riguardano aperture di calzolai, bar, lavanderie, rosticcerie, parrucchieri e persino un disco pub e ristorante, quest’ultimo in via Santa Caterina. Le richieste riguardano  i quartieri Picone, Carrassi, San Nicola, Carbonara, Japigia, Madonnella, San Pasquale , Loseto e Libertà.

“Si tratta di una misura dalle grandi potenzialità – commenta l’assessore  Carla Palone – che può impattare in maniera significativa sul tessuto economico e commerciale della nostra città favorendo un nuovo protagonismo imprenditoriale diffuso e consolidando il percorso della realizzazione dei Distretti urbani del commercio. Considerando che il bando è a sportello e l’importo disponibile è consistente, nelle prossime settimane continueremo a promuovere la conoscenza di questa misura che, nei fatti, integra le azioni di trasformazione fisica del contesto urbano nelle aree più fragili della città e le politiche di incentivazione economica. All’interno dello stand del Comune alla Fiera del Levante allestiremo perciò un desk dedicato proprio a D-Bari che, lo ricordo, prevede fino a un massimo di 50 mila euro a fondo perduto (max 40mila per investimenti, a fronte di un analogo co-finanziamento, e max 10mila per le spese di gestione del primo anno). In questo modo vogliamo sostenere chi sceglie di mettersi in gioco investendo in prima persona per ricostruire il tessuto commerciale della nostra città in particolare nelle aree che vivono le maggiori criticità”.

Il bando, disponibile sul sito istituzionale del Comune a questo link, prevede che possano essere ammesse a finanziamento esclusivamente le seguenti attività economiche e produttive, purché aventi sede fissa e svolte in locali di cui almeno uno al pianterreno, aperti al pubblico e con accesso e affaccio diretto alla strada:

  1. a) commercio al dettaglio di vicinato
  2. b) artigianato
  3. c) somministrazione di alimenti e bevande
  4. d) strutture turistico-ricettive
  5. e) servizi al cittadino e alle imprese in genere e attività di agenzia di affari.

Sono escluse le attività esercitate su area pubblica o all’interno di centri commerciali, aree commerciali integrate e parchi commerciali o, comunque, ad essi collegate. Inoltre, sono escluse le attività di compravendita di oro, argento e altri metalli e oggetti preziosi usati, di commercio di armi, munizioni e articoli militari, i centri scommesse e le sale giochi, gli esercizi e/o attività aventi carattere temporaneo o stagionale e distributori automatici di prodotti vari.

Possono candidarsi all’avviso:

  1. a) le micro e piccole imprese già iscritte al registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Bari
  2. b) i soggetti – singoli o in gruppo informale – che si impegnano a costituire una micro/piccola impresa e ad iscriverla al registro delle imprese entro 45 giorni dalla comunicazione di ammissione al contributo (nuove imprese).

La misura si concentra sui quartieri target individuati per promuovere l’integrazione tra le azioni di trasformazione fisica del contesto urbano e le politiche di incentivazione economica e rafforzare così l’impatto degli investimenti sulle aree.

Il bando prevede il seguente sostegno tecnico-finanziario:

  • tutoraggio, accompagnamento e sessioni formative in favore delle imprese ammesse a contributo lungo l’arco dell’intero ciclo del progetto di investimento (pianificazione, budgeting, cantiere, avvio, rendicontazione);
  • contributo finanziario a fondo perduto (conto investimenti) sino ad un massimo del 50% sul totale delle spese di investimento ammissibili, e comunque non superiore a € 40.000;
  • contributo finanziario del 100% sulle spese di gestione ammissibili, da sostenere nei primi 12 mesi (conto esercizio) sino ad un massimo di € 10.000.

La commissione incaricata di valutare le proposte pervenute si riunirà il prossimo 17 settembre e, seguire, con cadenza quindicinale.

Dopo la valutazione delle proposte progettuali, i contributi saranno concessi con procedura “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse a disposizione (€ 2.400.000).

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