Polemiche sulla convocazione, a sorpresa e con pochi giorni di preavviso, da parte dell’Arpal Puglia (Agenzia regionale per il lavoro) di «tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza». Attraverso una lettera l’Agenzia invita i pugliesi a presentarsi il 2 agosto presso la propria sede, in Fiera del Levante, per «partecipare ad un seminario informativo sul Reddito di cittadinanza». Ma più che un invito sembra essere un vero ordine, visti i toni: “La mancata presentazione potrà essere giustificata solo attraverso valida documentazione probante” e “la non partecipazione sarà causa di segnalazione ai sensi della L.26/2019”, cioè la norma che ha introdotto il Rdc e che ne disciplina l’erogazione e la eventuale decadenza dal diritto.
Una lettera-convocazione che sta provoncando polemiche, tra l’altro, resta poco chiaro cosa debba essere comunicato ai beneficiari (oltre 23mila famiglie solo a Bari) il 2 agosto, fermo restando che tutte le comunicazioni ufficiali vengono trasmesse attraverso documenti ufficiali.
Duro il commento dell’associazione La Giusta causa: “Pensavamo di esserci lasciati alle spalle uno dei più brutti ricordi del Ventennio fascista – si legge su un post pubblicato su facebook – con le donne e i bambini in fila per prendere il pane che spettava alla propria famiglia con la tessera in una mano. Quelli erano i poveri di ieri, additati alla comunità per il semplice esercizio di soddisfare un bisogno primario: mangiare. Venerdì 2 agosto in Fiera del Levante andrà in onda una manifestazione che mai avrebbe dovuto essere raccontata. Il braccio armato del Ministero del lavoro e Politiche Sociali riunisce in Fiera del Levante tutti i beneficiari pugliesi del Reddito di Cittadinanza con tanto di nota di convocazione e con intimazione a presentarsi salvo assenza per documentata motivazione. E allora addio cittadinanza, dignità e privacy: tutti obbligati a mettersi in fila per ringraziare il potente di turno. Perché non vi sono altre ragioni per questa adunata parafascista, ogni comunicazione, la tessera, i soldi, e persino le revoche arrivano per canali ordinari a ciascun beneficiario. Quale comunicazione urgente e indifferibile ha bisogno di essere consegnata nel modo meno efficiente possibile a una platea così vasta? Nessuna, serve solo una scenografia efficace. E nessuno ha pensato che la presenza stessa di un cittadino in quella adunanza è di per sé una violazione della privacy e della riservatezza cui ha diritto rispetto a dati sensibili quali quelli relativi alla condizione economica sua e della sua famiglia?”.