L’Assemblea dei soci della Banca Popolare di Bari ha approvato quasi all’unanimità (con poche decine di voti contrari sugli oltre 2mila presenti) il bilancio 2018 dell’istituto di credito, che chiude con perdite per 420,16 milioni di euro. Il bilancio di esercizio del 2018, a causa di tali perdite, ha chiuso quindi con un patrimonio netto del 54% inferiore all’anno precedente. Per far fronte alle perdite, il Cda della banca “ha delineato una serie di iniziative strategiche – si legge nella nota sul bilancio di esercizio – che si innestano nel quadro del nuovo Piano industriale 2019-2023 approvato a gennaio 2019” e che prevedono principalmente due operazioni da realizzare entro l’anno: la “cartolarizzazione sintetica tranched covered su portafogli di crediti in bonis” e la “cessione della partecipazione di controllo nella Cassa di Risparmio di Orvieto”.
L’Assemblea ha anche eletto i sei nuovi consiglieri di amministrazione. Il Cda dell’istituto di credito è così composto dai consiglieri Vincenzo De Bustis Figarola e Gianvito Giannelli (già cooptati e ora eletti), dall’uscente Francesco Pignataro riconfermato, dalle new entry Giulio Codacci Pisanelli, Patrizia Michela Giangualano e Francesco Ago, che subentrano a Modestino Di Taranto, Luca Montrone e Francesco Giovanni Viti. Completano il Cda il presidente Marco Jacobini e i consiglieri Raffaele De Rango, Francesco Venturelli, Paolo Nitti e Gianfranco Viesti. Il nuovo Cda si dovrebbe riunire per il primo incontro già questa sera.
“E’ un’ottima scelta che ha fatto la banca, un grandissimo augurio a quelli che sono stati confermati e credo che tutti insieme potremo costruire una bella squadra che ci servirà a fare della banca quello che la banca merita sia fatto per lei”, ha detto al termine dell’assemblea il presidente Jacobini che, rispondendo alla domanda dei cronisti sulle sue eventuali dimissioni, ha aggiunto: “In questo momento sono il presidente della Banca Popolare di Bari, ci sono, resto”. Sul futuro della Banca, Jacobini ha dichiarato che “bisogna lavorare tantissimo, essere coesi, forti, cercare di attuare tutto quello che è possibile per mettere la Banca in condizioni di continuare a lavorare. Lo dico per i dipendenti, per i clienti e per i soci ma anche per il territorio, perché i territori di Regioni non ricchissime come la Puglia, l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, se non hanno un supporto forte da una banca territoriale come la nostra, sicuramente qualche problema in più lo avranno”.