“Adoro i cani, ma non i loro bisogni vicino alla mia vetrina. Vorrei sensibilizzare il lurido, che non raccoglie, con questo cartello. Scritto in doppia lingua”. A protestare è una commerciante di via Manzoni, stufa ogni giorno di dover ripulire la sua vetrina dalla pipì di cani o, peggio ancora, dalla cacca.
“La mia vetrina non è un wc del tuo cane, i bisogni può farli più lontano. E ricordati di raccoglierli e buttare l’acqua, capito?”, è il messaggio scritto su un foglio e attaccato vicino al suo negozio. Il problema è sentito da tutti i residenti, anche perché la carenza di igiene fa proliferare le blatte.