Il Tribunale del Riesame di Taranto ha disposto il parziale dissequestro di beni, con conseguente restituzione della somma di circa 1 milione di euro, agli imprenditori baresi Gaetano Pasquale, Daniele Giulio, Carmine, Gerardo e Vito Michele Degennaro e ad altri due indagati nell’inchiesta della Procura ionica sulla presunta bancarotta fraudolenta della società MF Trading, di Giuseppe Monteleone e Vincenzo De Caprio.
I beni erano stati sottoposti a sequestro dalla guardia di finanza, su disposizione dei magistrati di Taranto, l’11 giugno scorso nell’ambito di una indagine sulla presunta distrazione di beni da una società del gruppo Degennaro con sede a Martina Franca, la M.f. Trading dichiarata fallita nel 2011, in favore di altre tre società dello stesso gruppo, Dec, Istria Sviluppo e Comed, attualmente in concordato preventivo o liquidazione. Le condotte distrattive risalirebbero agli anni 2005-2006. Agli indagati la Procura di Taranto contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta documentale per distrazione e preferenziale, falso in bilancio, reati fiscali e fittizia intestazione di beni.
Restano sotto sequestro beni per circa 1,2 milioni sottoposti a provvedimento cautelare reale nei confronti degli stessi indagati e altri beni, immobili e quote di società, riconducibili a presunti prestanome dei Degennaro. Con un distinto provvedimento, lo stesso Tribunale del Riesame di Taranto ha rigettato l’appello della Procura che aveva impugnato il decreto di giugno e chiedeva il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro. Ne dà notizia il legale degli imprenditori baresi, l’avvocato Domenico Di Terlizzi, dichiarando che «con questi due provvedimenti la vicenda appare completamente ridimensionata e per i miei assistiti si prospetta un esito favorevole».