Poco personale all’Oncologico di Bari. La denuncia è della Fials di Bari che ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti. “L’Oncologico di Bari – si legge in una nota – allo stato attuale sta vivendo una importante carenza d’organico per quanto concerne le figure professionali di CPS infermiere, operatore socio sanitario e dirigente biologo. All’incremento delle prestazioni offerte non è corrisposto il consequenziale incremento della dotazione organica creando così fortissimi disagi al personale dipendente che in alcune Unità Operative sta vivendo un vero e proprio demansionamento professionale.Il disagio inoltre è anche economico in quanto per sopperire ai vuoti d’organico, si ricorre frequentemente al lavoro straordinario riducendo significativamente il fondo disagio Area Comparto”.
In data 22 giugno la Fials ha indetto una assemblea generale del personale “alla quale – prosegue la nota – ha partecipato il direttore generale dell’Oncologico di Bari che ha condiviso le nostre preoccupazioni informandoci di essere in attesa di formale autorizzazione dalla Regione Puglia per utilizzare circa 2 milioni di euro per nuove assunzioni”.
“Ad oggi nessuna notizia è giunta in merito da parte degli uffici regionali e la Fials, seriamente preoccupata delle condizioni di lavoro del personale dipendente e per i riflessi negativi che tale situazione inevitabilmente arrecherà all’utenza che lotta il cancro, in virtù soprattutto di un palese allarme sociale e lavorativo, con la presente comunica formalmente lo stato di agitazione del personale dipendente dell’Oncologico di Bari chiedendo al prefetto una convocazione per il tentativo di raffreddamento del conflitto”.