Nel primo pomeriggio si è svolto un comitato provinciale su ordine pubblico e sicurezza in Prefettura per far luce sui roghi tossici nelle campagne di Bari. Due le zone nevralgiche del fenomeno che obbliga i residenti a trascorrere le afose notti estive con le finestre chiuse: l’area tra la spiaggia di Torre Quetta e il quartiere Sant’Anna, in cui sono già stati segnalati in passato decine di episodi. E il cosiddetto “tondo” di Carbonara, in prossimità dell’area ferroviaria della Appulo Lucane, in cui si ripetono incendi per recuperare materiali preziosi come il rame dalle guaine n plastica, o scarti delle attività edilizie.
Il sindaco Antonio Decaro ha partecipato alla riunione insieme al prefetto Marilisa Magno e al questore Giuseppe Buono: “Quel fumo nero è un problema, oltre a essere un enorme reato – commenta Decaro -. Sembrava debellato e che invece riprende sensibilmente. Si rischia la salute della gente per non pagare il costo della discarica”.
Nella notte sono giunte decine di segnalazioni all’altezza di Japigia e Sant’Anna: “È da ore che qui a Sant’Anna (e zone contigue) l’aria è irrespirabile, per via di roghi di non so quale materiale, che l’hanno riempita di fumo nero e di diossina tossica. Siamo a casa con le finestre chiuse. Chiamato vigili urbani, vigili del fuoco, 113, 115. Le risposte vaghe e poco convincenti “manderemo qualcuno”. Ma possibile far finta di nulla o voltare le spalle ad un reato di questo tipo? Qui ci viviamo, e anche coi bambini. Va bene che non abbiano i servizi, che non abbiamo l’asfalto, va bene tutto. Ma questi roghi da giorni che avvelenano l’aria senza che nessuno tra comune ed autorità intervenga no”, si legge in un post.