Ritorna l’incubo emergenza rifiuti in Puglia: con una lettera di due pagine inviata all’Ager, l’agenzia regionale per i rifiuti, il Veneto ha annullato l’accordo con la Puglia per il trasferimento di circa mille tonnellate di frazione organica a settimana.
Motivo? La spiegazione fornita è che, durante i controlli su un carico sulla qualità dell’immondizia in arrivo nell’impianto di compostaggio di Padova, sarebbe stata superata la soglia del 5% di impurità. Questo, da contratto, prevede la riduzione drastica dei trasferimenti. Non solo: dal centro di compostaggio di Pordenone hanno avvisato che non possono più accogliere rifiuti pugliesi perché hanno raggiunto la capacità massima di lavorazione. Risultato, da mille tonnellate a settimana si è già passati a 150, circa cinque camion. Praticamente nulla. Restano fuori 850 tonnellate di frazione organica da smaltire e, con due impianti fuori gioco, le alternative non sono molte.
La lettera spedita dal Veneto risale alla settimana scorsa, ma gli effetti si cominceranno a vedere da domani. Per evitare disagi e problemi, l’Ager – dopo aver avvisato il presidente Michele Emiliano e l’assessore Francesco Stea – ha individuato una soluzione tampone: portare l’eccesso di immondizia negli impianti di biostabilizzazione. “Non ci saranno ripercussioni – assicura il direttore di Ager, Gianfranco Grandaliano – non c’è alcuna emergenza. I rifiuti verranno smaltiti regolarmente e il servizio non avrà stop di alcun genere.