Un appello ad «intervenire in tutte le sedi opportune» viene lanciato in queste ore al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dalla Camera degli Avvocati Immigrazionisti Pugliesi sulla vicenda della ‘Sea Watch 3’ e, in particolare, sull’arresto della sua comandante, Carola Rackete.
«Non possiamo prevedere la decisone della magistratura penale, – scrivono rivolgendosi a Mattarella – ma sentiamo il dovere giuridico e morale, di ribadire la sussistenza nella condotta contestata della scriminante dello stato di necessità (art.54 Codice penale) e dell’aver commesso il fatto in adempimento di un dovere (art. 51 C.p.), nell’intento di mettere in salvo le vite umane in osservanza anche dell’art 10 della Costituzione». «Di fronte al silenzio dell’Europa e trovandosi ‘in stato di necessità – continuano – il Capitano, in prossimità delle acque italiane si è diretta verso Lampedusa. Lo stato di necessita è ciò che ha reso indifferibile l’obbligo di soccorso».
«Ci preme evidenziare – aggiungono – che l’obbligo di salvare la vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati. Le scelte politiche insite nell’imposizione di Codici di condotta, o i mutevoli indirizzi impartiti a livello ministeriale o dalle autorità di coordinamento dei soccorsi, non possono ridurre la portata degli obblighi degli Stati che devono garantire nel modo più sollecito il soccorso e lo sbarco in un luogo sicuro».