Accorpamenti di reparti ospedalieri e riduzione dei posti letto, pronto soccorso da potenziare con assunzioni temporanee o spostamento da altre unità operative di infermieri e medici e, infine, trasferimento verso le aree costiere e i Comuni turistici di un maggior numero di ambulanze per poter far fronte ad un inevitabile aumento di richieste di soccorso.
Le linee guida sono state tracciate durante un incontro tra il direttore del dipartimento regionale della Salute, Vito Montanaro, e i direttori generali delle Asl: il piano estivo per ospedali e per il sistema di emergenza-urgenza sarà pronto entro domani. I manager aziendali provinciali hanno trasmesso al dipartimento e all’assessorato alla Salute i loro programmi di intervento e di rimodulazione dell’offerta sanitaria, l’obiettivo è garantire maggiore presenza nelle zone dove, con l’arrivo dei vacanzieri, cresce la popolazione.
La situazione più “delicata” nei pronto soccorso: dalle prime stime mancherebbero all’appello circa 50 medici e un centinaio di infermieri. La coperta, però, è corta, ci sono poche risorse da investire, quasi nulla; quindi, bisognerà ingegnarsi andando ad accorpare reparti doppione, trasferendo personale e mezzi dove ci sarà necessità. L’attenzione è rivolta a pronto soccorso e 118, c’è una intera fascia costiera di circa 800 chilometri da servire.
Per quanto riguarda gli ospedali l’input è, lì dove possibile, di non chiudere nessun reparto, ma se necessario provvedere solamente ad accorpamenti o riduzione di posti letto. Il personale che si riuscirà a “recuperare”, potrà essere trasferito nei pronto soccorso. L’indirizzo dato è quello di potenziare il personale, in particolare serviranno più medici e infermieri. Come? In prima battuta con il trasferimento interno di dipendenti, se non dovesse essere possibile o rivelarsi insufficiente, i direttori hanno facoltà di assumere personale a tempo determinato, per due o tre mesi, in base alle esigenze.