I vendoliani replicano a muso duro alla fuga in avanti di Michele Emiliano, “reo” di aver annunciato, per la seconda volta, la sua candidatura per le Regionali del 2020 durante l’ultimo vertice di maggioranza. E’ arrivata la risposta pubblica, a farsene carico l’associazione “La Giusta causa” dell’avvocato Michele Laforgia. Un documento che ha trovato già il consenso di una parte della Sinistra, tra vendoliani e renziani.
“Il tavolo della maggioranza – si legge nel documento – che governa la Puglia si è riunito qualche giorno fa per confermare la candidatura di Michele Emiliano per le regionali del 2020 e ringraziarlo per la sua cortese concessione di sottoporsi alle primarie. Non un cenno al programma, alle proposte, alle idee che dovrebbero sospingere il prescelto verso l’agognata vittoria”.
“Una graziosa carezza al Presidente in carica – si legge ancora – è giunta dal “tavolo” in merito alla permanenza dell’Assessore Di Gioia, salvato dallo stesso Michele Emiliano in aula solo qualche giorno addietro, con una foga degna davvero di miglior causa. Non un accenno, poi, alle parole accorate che Emiliano ha speso non per gli ex dipendenti di Mercatone Uno o delle altre vertenze per il lavoro sparse nella Regione, ma per Massimo Cassano, già autorevole esponente di Forza Italia, non eletto in Parlamento con il centrodestra e ripescato dal Presidente con la nomina a Commissario dell’Arpal, con un
compenso più che dirigenziale”.
“Pare quindi – proseguono dalla Giusta causa – che il suddetto “tavolo del centrosinistra” condivida la teoria secondo la quale il “tavolo del centrosinistra” non significa più nulla e che occorra pescare a destra, introitare il dividendo assegnando incarichi ai transfughi e governare in piena solitudine, come purtroppo sta avvenendo su materie delicate come sanità, ambiente, lavoro, agricoltura, sviluppo. Noi non siamo d’accordo. Se si pensa di battere la destra ed il populismo acquisendone alcuni pezzetti e scimmiottandone idee e comportamenti, non solo si tradiscono i propri principi, ma si perde ancora prima di iniziare la partita. Per continuare a governare la Puglia la politica deve farsi di nuovo carne e corpo sociale, tornare a unire le persone dentro un orizzonte comune, non a dividere il ceto politico per spostarne qualche maggiorente da una parte all’altra. È indispensabile che il confronto non resti chiuso nel Palazzo della Regione, anche per sgombrare il campo dal sospetto che il problema non sia quello di costruire una coalizione ampia e coesa, ma, al contrario, trovare un accordo che tuteli l’attuale rappresentanza consiliare. È necessario, infine, che si inizi a discutere da subito dei programmi, che le candidature vengano formalizzate in autunno e che le primarie si tengano nel 2020, per consentire una larga partecipazione che anticipi la campagna elettorale per le elezioni regionali, com’è sempre stato e come si è sempre fatto”.
“Questi – la conclusione – sono i passaggi indispensabili per mantenere un percorso comune, capace di allargare la coalizione alla sinistra, ai movimenti democratici e progressisti e a tutti coloro che intendono opporsi al predominio delle destre reazionarie e populiste anche nella nostra Regione.