La Procura di Bari ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di quattro persone, tra le quali il costruttore barese Daniele Giulio Degennaro, accusate in concorso tra loro della bancarotta fraudolenta della società Dge Holding srl, dichiarata fallita nel luglio 2015.
Oltre Degennaro, amministratore della società fino al 2012, sono indagati i membri del cda dal 2012 al 2015. Dal 2007 al 2012 Degennaro, nella sua qualità di amministratore unico, avrebbe omesso il pagamento di tributi per circa 20 milioni di euro, accumulando negli anni debiti con il fisco, con interessi e sanzioni, per oltre 52 milioni complessivi, che è stata «se non l’unica – si legge negli atti – sicuramente la principale causa del dissesto».
Secondo l’accusa le risorse finanziarie della società sarebbero state «sistematicamente dirottate per finanziare o pagare debiti di altre società correlate, ma mai per adempiere ai doveri fiscali». Stando alle indagini coordinate dal pm Giuseppe Dentamaro, Degennaro avrebbe infatti distratto e dissipato denaro per circa 10 milioni di euro effettuando quasi 2 milioni di euro finanziamenti nei confronti di 15 società controllate, acquistando crediti per circa 3 milioni «del tutto inesigibili» ed eseguendo pagamenti per favorire alcuni creditori a danno di altri (oltre 5 milioni di euro).