Circa 51 milioni di perdite, è questo il “buco” accumulato dalle Asl, ospedali autonomi e Irccs nel 2018. Un “rosso” nel bilanci, però, già coperto con fondi del bilancio autonomo della Regione Puglia ma che, comunque, non fa dormire sonni tranquilli in vista della trattativa con i ministeri della Salute e dell’Economia per l’uscita definitiva dal piano di rientro.
La Regione dovrà, infatti, dimostrare ai funzionari romani di avere sotto controllo la spesa, ma ancora non è così, almeno non in tutti i settori: anche nel 2019 ci sono segnali di sbilanciamento, a pesare sono i costi per la farmaceutica e l’acquisto dei dispositivi medici. Il governatore Michele Emiliano ha incontrato, nei giorni scorsi, Vito Montanaro, neo direttore del dipartimento Salute, e tutti i direttori generali ed è stato chiaro: ha dato un solo input, ridurre gli sprechi. Come? Ci sarà un altro importante giro di vite sulla spesa farmaceutica, in calo ma ancora troppo elevata rispetto alla media nazionale; e poi bisognerà prendere contromisure sui dispositivi medici attraverso gare d’appalto centralizzate.
E’ ancora troppa la differenza tra quanto si spende in Puglia per i dispositivi e la media italiana: una placca per osteosintesi, ad esempio, qui viene pagata 446 euro contro i 179 della media nazionale, mentre se ne spendono 380 contro 205 per un chiodo e 306 contro 128 per un fissatore esterno. Due le cause principali: l’utilizzo di listini vecchi anche di 6-7 anni e assenza di gare uniche centralizzate che darebbero maggiore potere di contrattazione. L’indicazione fornita da Emiliano e Montanaro ai direttori generali è, dove possibile, di partecipare a gare d’appalto bandite da altre Regioni.
Nel 2018 la spesa per l’acquisto dei medicinali è calata, c’è stata una riduzione quasi del 7% rispetto all’anno precedente (secondo miglior risultato a livello nazionale dopo quello delle Marche, dato Federfarma), mentre nel biennio 2017-2018 il risparmio per le casse pubbliche è stato di 74 milioni. Ma non è ancora sufficiente, nonostante i buoni risultati ottenuti, la spesa per medicinali continua ad essere eccessiva, come viene evidenziato dall’Aifa. L’Agenzia nazionale del farmaco ha certificato per la Regione Puglia il mancato rispetto dei tetti di spesa programmata, nel 2018 lo sforamento è stato di quasi 12 milioni di euro.