Accusò falsamente – secondo l’accusa – l’attore Riccardo Scamarcio di averlo minacciato e aggredito durante un litigio ad una stazione di servizio. Un 46enne di Noicattaro sarà ora processato per calunnia dinanzi al tribunale di Bari.
Al termine dell’udienza preliminare il gup Valeria La Battaglia, accogliendo la richiesta del pm Ettore Cardinali, ha disposto il rinvio a giudizio del 46enne, fissando l’inizio del processo per il 3 febbraio 2020 dinanzi al Tribunale Monocratico di Bari. I fatti contestati risalgono al 6 agosto 2015. Scamarcio si era fermato con un amico ad una stazione di servizio per fare rifornimento. La sua auto ostruiva il passaggio di un furgoncino il cui autista, il 46enne di Noicattaro, intimò all’attore di spostarsi apostrofandolo con le frasi «vip di m…, se chiami i Carabinieri vengo ad Andria e ti taglio in due», per poi dargli spintoni, strappargli la maglietta e picchiarlo con calci e pugni.
Dopo l’aggressione il 46enne raccontò ai militari di essere stato lui la vittima delle percosse e di essere stato apostrofato «con atteggiamento mafioso» dall’attore. Da quella vicenda sono nati due diversi procedimenti. Quello dinanzi al giudice di pace di Bari per la presunta aggressione fatta e subita da Scamarcio si è concluso nei mesi scorsi con la remissione delle querele e la definizione di un risarcimento danni nei confronti dell’attore picchiato, il quale intanto aveva denunciato il 46enne per le false accuse. «Scamarcio non si costituirà parte civile nel processo avendo perdonato il suo aggressore e rimesso la querela, – fa sapere il legale dell’attore, l’avvocato Nicola Quaranta – anche se il processo farà comunque il suo corso per il reato di calunnia perché procedibile di ufficio».