“Ho rischiato la vita mentre pedalavo su una pista ciclabile che non garantisce la sicurezza dei ciclisti urbani”. La denuncia arriva da Beppe Morelli, uno dei 300 baresi che hanno aderito alla prima fase del contributo Muvt, il progetto sperimentale del Comune che rimborsa i cittadini per i chilometri percorsi in bicicletta durante il tragitto casa-lavoro.
Lo scorso 22 maggio era nella pista ciclopendonale sul lungomare, in via Vittorio Veneto, che connette il castello Svevo fino al Cus. In prossimità del parcheggio privato Saba nel porto si è scontrato con un’automobile in uscita, provocandosi una dolorosa frattura al polso con il concreto rischio (sventato solo grazie ai sui riflessi) di urtare la testa a un palo.
Il video in alto mostra la carenza di segnaletica verticale e orizzontale per evidenziare il passaggio delle automobili, assenza di linee d’arresto sul selciato, semafori mal funzionati o dedicati esclusivamente ai pedoni. Oltre al manto stradale in pessime condizioni e la vegetazione che limita il passaggio.
“Da quattro mesi attraverso la città, circa 20 chilometri al giorno – aggiunge Morelli – ma l’amministrazione deve ascoltare chi vive queste infrastrutture. In città sono già morti dei cittadini solo perché hanno scelto la bici, questo non deve più accadere”.