Altri 12 mesi di affidamento in prova ai servizi sociali per l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, che sta attualmente scontando una pena per bancarotta fraudolenta (dal dicembre 2016), alla quale da ottobre si aggiungerà quella per droga diventata definitiva ormai un anno fa.
I fatti si riferiscono all’estate 2008, quella dei coca-party in Sardegna e delle feste con escort nelle residenze di Silvio Berlusconi. Tarantini rispondeva di cessione di droga a suoi amici e conoscenti. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha accolto la richiesta di estensione dell’affidamento presentata dal legale di Tarantini, l’avvocato Nicola Quaranta, disponendo che l’imprenditore prosegua l’esecuzione della sua pena facendo volontariato con bisognosi e disabili, come sta facendo ormai da quasi due anni e mezzo.
La pena che sta scontando, per complessivi 2 anni, 11 mesi e 27 giorni di reclusione, riguarda il patteggiamento per la bancarotta fraudolenta della società di famiglia Tecno Hospital. Tarantini fa volontariato tre giorni a settimana in una parrocchia di Roma, dove aiuta nello smistamento di pacchi e cibo per i bisognosi e in un negozio di abbigliamento dove insegna ad un ragazzo disabile il lavoro di commesso. Questa pena scadrà ad ottobre ma proseguirà per altri 12 mesi per la condanna per droga a 1 anno e 8 mesi di reclusione (8 mesi dei quali già scontati in custodia cautelare preventiva).
Nei confronti di Tarantini pendono ancora due procedimenti penali, entrambi in attesa di Appello: quello sulle ‘escort’ per reclutamento e favoreggiamento della prostituzione che si riferisce alle ragazze portate dieci anni fa alle “cene” di Berlusconi, costato in primo grado all’imprenditore una condanna a 7 anni e 10 mesi, e quello sugli appalti truccati in sanità (condanna in primo grado a 4 anni di reclusione).