Già oggi nelle piante organiche ne mancano 400, ma entro il 2025 andranno in pensione circa 3.200 medici in Puglia, di questi solo circa 1.500 saranno sostituiti: a lanciare l’allarme è il sindacato dei medici di base Fimmg. Da ieri a Bari è partita la campagna mediatica dell’Ordine dei medici, emblematici i manifesti: “Laureata a Milano, medico a Berlino. Offre l’Italia”.
Ogni anno 1.500 laureati in Medicina vanno a specializzarsi all’estero per carenza di borse di studio in Italia. E non tornano più: questo ha un costo, crca 225 milioni all’anno.
La Puglia ha carenza di medici specializzati, i concorsi banditi dalle Asl per reperire, in particolare, anestesisti, radiologi, pediatri, ortopedici e medici di urgenza da inserire nei pronto soccorso continuano ad andare a vuoto. Reperire queste figure è come un terno al lotto, un problema serio che sta costringendo le aziende sanitarie, da Foggia a Lecce, ad attingere dalle liste nazionali della mobilità, ma non è sufficiente perché la difficoltà riguarda tutta Italia. Il governatore Michele Emiliano non ha escluso, a questo punto, la possibilità di ricorrere al mercato estero, andando a pescare da altri Paesi il personale necessario. In altre regioni, come il Friuli Venezia Giulia, addirittura si sta pensando di richiamare in servizio i pensionati; in Molise si sta facendo ricorso ai medici dell’Esercito per non chiudere reparti e ospedali.
Il nodo principale, secondo i sindacati e gli Ordini professionali, è la carenza di borse di studio che impediscono a migliaia di giovani medici di specializzarsi e formarsi, spingendoli a trasferirsi fuori dai confini italiani.