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“Nessun risarcimento per il parcheggio di corso Cavour”: il tribunale di Bari dà ragione al Comune e condanna la Dec

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Ven, 31 Maggio 2019 - 14:21

Sentenza del tribunale di Bari sulla vicenda decennale del parcheggio interrato di corso Cavour che doveva essere realizzato dalla Dec (in seguito a quelli di piazza Giulio Cesare e di piazza Cesare Battisti), in seguito ad un accordo che fu stipulato dall’allora sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia nel 2004.

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I fatti

La convenzione prevedeva la realizzazione del parcheggio da parte della Dec  per un canone annuo di 10mila euro e una concessione di 29 anni e sei mesi. Una volta presentato il progetto la Soprintendenza, tramite analisi approfondite del sottosuolo, individuò la presenza di anomalie di diverso tipo da accertare con scavi archeologici. Nel frattempo nel 2007 la Procura avviò un’inchiesta sequestrando tutta la documentazione relativa ai parcheggi interrati. La Dec chiese più volte l’autorizzazione alla realizzazione di scavi archeologici. Non arrivando i permessi, la Dec decise di citare l’amministrazione,  chiedendo il pagamento di un milione e 241mila euro a titolo di perdita dell’utile preventivato per la gestione dell’opera. Il Comune dal canto suo rispose che non c’era stato inadempimento ma che gli scavi non erano andati  avanti a causa delle condizioni economiche in cui versava l’azienda.  I danni poi erano stati calcolati dal 2006 quando si era ancora in fase di progettazione.

La cessione dell’azienda

La Dec cedette all’Aedinovis la concessione e convenzione del parcheggio nel 2012, ma sia nel contratto di affitto che in quello dei cessione l’azienda di De Gennaro si riservava espressamente il credito risarcitorio verso il Comune. Cioè è vero che ci fu il passaggio di ramo d’azienda ma secondo la Dec l’azienda doveva restare titolare di ogni diritto o pretesa risarcitoria maturata nei confronti del Comune.

La sentenza

Il tribunale ha rigettato la causa della Dec condannando l’azienda al pagamento di 21mila euro di spese legali. “Tramite la cessione del contratto – si legge nella sentenza – si trasferiscono tutti i diritti relativi allo stesso. Tali azioni quindi spettavano alla Aedinovis che del tutto legittimamente richiedeva l’adempimento al Comune di  Bari e poi agiva per la risoluzione a fronte del persistente inadempimento.  Inadempimento parziale del Comune consistente nel ritardo a rilasciare autorizzazioni amministrative.  L’incertezza dell’esito delle indagini archeologiche e della procedura di Via non consentono – continua la sentenza –  di ritenere probabile l’avvio della gestione, residuando dunque una mera posta risarcitoria da perdita di chance che però spetterebbe comunque alla nuova società”. In poche parole una causa contro il Comune non doveva essere intentata dalla Dec ma dalla Aedinovis. Per questo è stata rigettata.

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